Pane della Dea
Massì, divertiamoci, prepariamo un
pane che mentre aspetta di trovare calore ed accoglienza nel forno
lasci a bocca aperta marito e figlie, il primo con un "nooooo,
ma sono..." e le seconde in coro "mamma! sei sempre la
solita!". Embè? Sì, sono sempre la solita e nella mia indomita
ricerca di occasioni di stupore e di allegria, oltre che, come è
naturale, di riflessione sulla nostra (femminile) percezione del
nostro corpo e delle sue meraviglie sono incappata in questa ricetta
http://www.strie.it/alim_pane_dea.html. Preciso, ricetta è
limitativo, il post è il frutto di una interessante ricerca che
parte, anche qui, dalla lettura di Oscure madri splendenti di Luciana
Percovich, dove in riferimento al culto dei Misteri in onore di
Demetra e della figlia Kore che si celebravano in antichità ad
Eleusi, la Percovich fa riferimento ai melloi, dolci dedicati alla
dea "di sesamo e miele a forma di vulva, la parte sacra del
corpo da cui ogni creatura emerge alla vita" (Percovich, pag.
248). Sì, lo ripeto perché fa sempre bene, ho voluto dare corpo,
sostanza e anche fragranza a quella parte sacra del corpo da cui ogni
creatura emerge alla vita. Così magari ci ricordiamo anche di
volerle/ci bene, che se lo merita. Eccole.
In una ciotola, a 300 gr di biga (pasta madre appena maturata) ho aggiunto 300 gr d'acqua (ma se lo avessi avuto ci avrei messo il latte, anche di soia o di riso o di mandorla), un cucchiaino di sale, 5 cucchiai di olio di mais (bio spremuto a freddo), un uovo intero e 100 gr di miele di arancio.
In una ciotola, a 300 gr di biga (pasta madre appena maturata) ho aggiunto 300 gr d'acqua (ma se lo avessi avuto ci avrei messo il latte, anche di soia o di riso o di mandorla), un cucchiaino di sale, 5 cucchiai di olio di mais (bio spremuto a freddo), un uovo intero e 100 gr di miele di arancio.
Il miele di fiori di arancio, per
inciso, oltre ad avere un sapore strepitoso, cotto nell'impasto dei
dolci non lascia il tipico "odore di miele cotto" che a me
non piace gran ché.
Ho mescolato il tutto e poi aggiunto
farina via via finché non sono più riuscita a mescolare col
cucchiaio. Ho lasciato riposare 10 minuti e poi sono passata ad
impastare sulla spianatoia aggiungendo via via giusto la farina
necessaria allo spolvero (in tutto all'incirca 600 gr).
Ho lasciato riposare l'impasto coperto
con uno strofinaccio asciutto circa un'ora poi lo ho diviso in otto
parti (disegnando una stella sull'impasto con la spatola, prima una
croce poi un'altra, come un asterisco), ognuna la ho schiacciata e
ripiegata in quattro (le solite piegature che si trovano in tutte le
ricette, vedi ad esempio il pane normale), ne ho fatto un
salsicciotto con le due estremità leggermente appuntite (come se
stessi facendo degli gnocconi) e poi la ho ripiegata in due e messa a
lievitare su una placca infarinata. Quando erano tutte pronte in fila
(uno spettacolo!) ci ho passato sopra poca acqua con un pennello da
cucina e le ho spolverate di semi di sesamo.
Dopo circa tre ore le ho messe in forno
a 190° e ce le ho lasciate 30 minuti.
Non sono molto dolci, sono strepitose
leggermente scaldate e spalmate di miele di tiglio o di edera ma vanno benissimo anche per un pranzo al sacco imbottite con miele di castagno e pecorino.
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