Pizza!

Una sera d'estate, un forno a legna, un gruppo di amici che si erano persi dietro alle vacanze, ci manca solo la pizza e la birra (bio, non pastorizzata, e in quantità moderate).

Problema: voglio fare sei kg di impasto, la pasta va legata e io sono a lavorare e ritorno a casa verso le 17.

Svolgimento: lego circa un kg di impasto la mattina prima di andare al lavoro e lo metto in frigo!

In effetti al ritorno alle 17 la trovo favolosa!



Aggiungo due litri d'acqua un po' piu' calda del solito: in fondo finora era in frigo, ha bisogno di un po' di carezze. La libero dalla stoffa e la stempero nell'acqua dove la lascio una decina di minuti.



Ora l'olio. Quanto? Boh! Finalmente posso ammettere che sono riuscita a mettere le dosi nel libro solo dopo attento e faticoso studio, prove, pesi e ripesi estenuanti. Ora non devo scrivere il libro quindi posso riappropriarmi della mia natura e andare spaventosamente, assolutamente e onestamente ad occhio.



Stesso discorso per le farine: ho avanzi di vario genere potenziale preda di farfalle di ogni misura (dall'uovo al baco) quindi ci infilo tutto ciò che mi capita sottomano, senza dimenticare, però, una buona parte di preziosa farina di grano duro Cappelli di Cancellara (http://www.bioagrisalute.it). Comincio con questa che è integrale e piuttosto grossa, assorbe molta acqua. Ne metto circa 800 gr, ma ce n'era già un po' anche nell'impasto legato (diciamo 200 gr circa). Poi il sale e comincio a mescolare.



Due kg circa di farina bianca e via sulla spianatoia! Con calma perche' il Senatore Cappelli ha bisogno di tempo per assorbire l'acqua per bene, sennò alla fine mi ritrovo un sasso d'impasto a sorpresa.



Dieci minuti abbondanti di olio di gomito, un altro kg di farina abbondante anche lui, io sono abbondantemente sfinita e l'impasto mi sembra perfetto così; sono le 18:30.



Ora faccio una merendina che io se fra il pranzo e la cena non mangio qualcosa divento idrofoba, e poi partiamo per il Poderaccio; lì c'è già l'amore mio che ha acceso il fuoco nel forno e sta ammaestrando le fiamme perché accolgano benevolmente il frutto di tanta fatica.

Poco prima della partenza, alle 19:15, l'impasto è così. Schiaccio, piego (ma non rimpasto) e metto nella bacinellona per il trasporto.


Partirò con: impasto in bacinellona coperto da strofinaccio pulito, non profumato e asciutto, spatola, farina, olio, sale, spianatoia, piatti, bicchieri e posate per la famiglia e per i soliti che se li scordano.

All'arrivo alle 19:30 metto i bimbi a fare le palline (100 gr di impasto, si schiaccia, si piega da sinistra a destra, da destra a sinistra, da sopra, da sotto, si rigira e voilà! MA NON SI RIMPASTA!), alle 20 comincia la catena. Chissà perché agli uomini piace così tanto fare le pizze...


A questo punto ho cominciato a spassarmela e mi sono scordata di fare altre foto. Comunque le pizze sono state stese a mano (niente mattarello), senza esagerare con le evoluzioni perché le mie farine hanno poco glutine, poi messe nel forno.


Questa era un po' troppo cotta ma comunque non ne è rimasta traccia.

Commenti

  1. Ma in pratica ha lievitato solo 1,30 h? E' così rapida la tua pasta madre o c'è il trucco? :)

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    1. Trucchi non ce ne sono, la legatura rinforza molto la capacità lievitante della pasta madre e poi era luglio e questo fa la sua bella differenza.

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  2. Buonissima la pizza! Ci vorebbe un forno come quello a casa mia:-)
    Saluti da Silandro Val Venosta.

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